Il 18 maggio Verona sarà invasa dal corteo del Pride 2019 che attraverserà la città da San Zeno a Veronetta.
La Verona che qualcun* vuole arida culla di esclusione e paura, vedrà le sue strade traboccare di protesta e determinazione multicolore.
La piazza della partenza è sta scelta per ricordare la prima grande manifestazione GLBT fatta a Verona il 30 Settembre 1995, 23 anni fa.
Allora si protestava contro l’approvazione delle ormai famose mozioni omofobe, ancora in vigore. Oggi siamo qui a riaffermare quel diritto di cittadinanza non solo per noi GLBT ma anche per tante altre diversità e soggettività pesantemente colpite in questi ultimi anni da chi ci vorrebbe tutte e tutti normati e ‘normali’.
Alla cultura e al sistema dominante che, per la propria autoconservazione, necessitano di un rigido controllo sui corpi e temomo fortemente tutto ciò che si sposta, che è in divenire, che muta, contrapponiamo le infinite sfaccettature e le urgenze reali delle singole esistenze.
Ricordiamo che quest’anno ricorrono i 50 anni dalle ribellioni di Stonewall a NewYork. Era il 29 giugno del 1969: da lì si può affermare sia nato il movimento per la liberazione e l’affermazione dei diritti civili per tutte le persone GLBTQI+ del mondo.
La partenza dalla Piazza di San Zeno ha anche un altro valore simbolico: vi si erge la basilica del santo protettore di Verona, San Zeno, una figura di colore, l’africano protettore di una delle città più razziste e fasciste in Italia.
Col corteo del Verona Pride 2019, vogliamo tracciare un percorso libero da gabbie e confini.
Vogliamo diritti per i/le migranti.
Vogliamo fermare ogni forma di omofobia e transfobia.
Vogliamo che non si strumentalizzi la legge 194 contro la libertà di scelta delle donne.
Vogliamo l’autodeterminazione di ciascun* all’interno della propria vita.
Vogliamo una città che parli a tutte le persone senza modelli e preclusioni e che nel suo cuore sia una città nell’immediato futuro per tutte le libere soggettività partendo dalle soggettività glbtqie…dalle persone migranti dalla storia delle donne quindi dal femminismo sempre più transfemminismo
Vogliamo una città antifascista antisessista antirazzista anticapitalista contro ogni forma di patriarcato eteronormato per fermare la crescente omofobia e transfobia e la violenza sulle donne contro il potere maschilista
Vogliamo una città che parli a tutte le persone senza modelli e preclusioni e che guardi al futuro partendo da tutte le libere soggettività e dalle persone migranti.
Vogliamo una città che parta dalla storia delle donne, quindi dal femminismo che è sempre più transfemminismo.
Vogliamo una città che sia contro il patriarcato e la sua eteronormatività, contro il potere maschilista e la sua sempre crescente violenza sulle donne.
Vogliamo una città antifascista, antisessista, antirazzista e anticapitalista.
Il 18 maggio saremo in moltissim* a percorrere le vie della nostra città reclamando il vero volto della Verona solidale e accogliente.
Per informazioni : Laura Pesce 3471302611 presidentearcigayverona@gmail.com
Gianni Zardini 3482634126 info@circolopink.it