#provitafake
❌ La campagna di disinformazione omotransfobica sbarca anche a Verona

❌La recente campagna di affissioni “Stop gender nelle scuole” approdata anche a Verona è l’ennesima campagna di disinformazione da parte del movimento omotransfobico organizzato, che vede chiaramente nel prossimo governo un’occasione per incardinare nel Ministero dell’Istruzione le proprie ossessioni ideologiche e identitarie: vogliono un Ministro che faccia professione di fede omotransfobica.

❌ La campagna, collegata ad una petizione pretestuosa, mira in sostanza ad assicurare che a giovani LGBTQIA+, adulti di domani, siano impediti fin da subito uno sviluppo e una vita rispettosi della propria autenticità, che siano lasciati sol* di fronte a ignoranza e bullismo e, perché no, in molti casi anche di fronte all’inadeguatezza educativa di alcune famiglie sui temi della sessualità e del diritto alla felicità e all’autenticità.

❌ La retorica fantastica della “libertà educativa” della famiglia, per quanto appaia logica e seduttiva, lascia il passo ad una realtà spesso ben diversa, fatta anche purtroppo, come nell’esperienza di tant*, di ignoranze, miopie, inadetuatezze, soprusi, incomunicabilità e ostilità ideologiche che, nella visione proprietaria che il movimento omotransfobico organizzato ha della famiglia, sono il normale fio da pagare nella propria crescita da parte delle persone LGBTQIA+ che vogliono essere se stesse.

❌ Avere figl*, però, non è come essere proprietari di oggetti. E l’alleanza educativa non può ridursi ad una Scuola che, come vorrebbe il movimento omotransfobico, sta alla finestra a guardare la riduzione del diritto/dovere di educare in mero diritto a disporre delle vite de* figl*, a trattarle come tabula rasa e ad annichilirne l’aspirazione alla felicità e all’autenticità. Così come la Scuola, del resto, non può prescindere dal farsi rifugio per chi cerca, ogni tanto, una boccata d’aria nella propria crescita.

❌ Proprio perché oggi il “mestiere” di chi è genitore è sempre più complicato, l’alleanza educativa non può prescindere dalla possibilità di mettere in gioco risorse nuove di conoscenza, confronto, comprensione e libertà per tutti: per chi è in crescita, ma paradossalmente anche per quelle famiglie che si arrovellano in inquietudini o ostilità ideologiche omotransfobiche.

❌ Respingere il senso reale di quella petizione, non firmandola, e resistere alle sue sirene in tutti i luoghi possibili in cui circola, è il vero atto di “libertà educativa” che si può garantire non già ai proprietari di figl*, ma alle future persone adulte e libere di domani.