Il 10 Agosto è stato il secondo anniversario dalla scomparsa del cantante Russo-Ceceno ZELIM BAKAEV: il giovane e promettente artista, rientrato nel suo paese, è improvvisamente scomparso il 10 agosto 2017. Probabilmente sequestrato dalla stessa polizia cecena, torturato, ucciso e finito in una fossa comune, come probabilmente altre migliaia di persone. La sua colpa? Essere dichiaratamente gay. 


E’ invece di qualche giorno fa la notizia della violenta repressione, con ondata di arresti, della protesta contro l’esclusione dalle elezioni comunali di diversi rappresentanti dell’opposizione.

A ruota altre notizie dalla Russia di Putin:

il brutale pestaggio da parte della polizia di alcuni coraggiosi attivisti LGBT* che a San Pietroburgo avevano organizzato un piccolo Pride.Lo scorso 21 Luglio invece, l’attivista LGBT* YELENA GRIGORYEVA è stata assassinata perchè ritenuta scomoda e pericolosa per il regime del Presidente-Zar VLADIMIR PUTIN, mentre negli stessi giorni un sito web, finora senza nessuna censura, ha pubblicato una LISTA NERA in cui chiede ai propri lettori di segnalare gli attivisti LGBT*, i loro alleati e i giornalisti a loro vicini. 

Un regime mascherato da democrazia che, da quando è al potere, ha soffocato nel sangue migliaia di suoi concittadini: oppositori politici, attivisti per i diritti umani, giornalisti, intellettuali e personaggi del mondo della cultura non allineati. Dal 2013 sono state inoltre introdotte alcune pesantissime leggi, come quella sulla cosidetta “PROPAGANDA GAY” che hanno limitato se non azzerato le attività delle organizzazioni e dei gruppi LGBT* e di molte altre associazioni che si occupano di diritti umani. Molte sono state chiuse d’autorità, mentre altre, private di fondi e luoghi dove aggregarsi sono state costrette a farlo. 

Una situazione che ha di conseguenza scatenato un’ondata di violenza senza precedenti contro lesbiche, gay, bisessuali e transessuali; gruppi di estrema destra si sono sentiti autorizzati a compiere ogni tipo di violenza, spesso con l’aiuto e la complicità delle stesse forze di polizia. 

Nonostante questo stato delle cose sia più che noto, molti personaggi politici e partiti continuano a vedere la politica di Vladimir Putin come un modello da seguire.

Il fanatismo religioso ed ideologico su questioni come la famiglia, la condizione della donna, il (non) rispetto delle minoranze (etniche, religiose, politiche o di orientamento sessuale) sono visti come “valori” a cui ispirarsi e non una minaccia alla libertà. 

Arcigay Pianeta Milk chiede che questo tipo di atteggiamento vergognoso e complice termini una volta per tutte, in qualsiasi ambito dei rapporti, siano questi commerciali, turistici o culturali, tra le nostre istituzioni e la Russia: PRIMA I DIRITTI UMANI!  

Lo spettacolo “Romeo e Giulietta” che andrà in scena all’Arena di Verona il prossimo 26 Agosto, con protagonista il ballerino russo SERGEJ POLUNIN (dichiaratamente omofobo con tatuato sul petto il ritratto di Putin) è l’esempio di questo tipo di politica servile ed irrispettosa di quanto sta accadendo nella Federazione Russa.

Per questo abbiamo co-organizzato, assieme ad altre associazioni e movimenti, il Presidio che si svolgerà il 26 Agosto prossimo nello stesso giorno dello spettacolo “Romeo e Giulietta”: vi invitiamo a partecipare numeros* e a boicottare lo spettacolo.

Per info e contatti: 
Laura Pesce (Presidente)
3471302611

PIANETA MILK – VERONA LGBT*CENTER
Comitato Territoriale Arcigay – Circolo Arci
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